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Poe Suite è un esperimento teatrale che vuole raccontare  il costante dialogo fra la musica delle “vertigini dell’abisso” e la voce della Logica che si ostina a cercare ragione all’insondabile, al mistero della paura che ci atterrisce e, insieme, irresistibilmente attrae.
In Poe Suite la musica non è il sottofondo alla narrazione, non un semplice contrappunto alla voce ma l’espressione del demone nascosto nei rigorosi proponimenti del Pensiero, l’altra metà dell’Io che non si mette a tacere.
Ne risulta una forma espressiva originale, a metà fra la lettura e la messa in scena, in un inseguimento di musica e parole, nella competizione fra lo scandagliamento dei sentimenti più inconfessabili dell’animo umano e la caparbia tentazione della Ragione a governarli.
Nato da un’idea di Vittoria Faro, il progetto è costruito sul costante dialogo fra la narrazione affidata alla stessa attrice ideatrice e le musiche originali composte e interpretate dal maestro Raffaele Pallozzi.
Lo spettacolo ha debuttato a TEATRODUEROMA  nel febbraio 2015;
replica a Sulmona nell'aprile 2016 
… È un piacere unico lasciarsi andare a quel raziocinare, che sfiora il gotico e si fa languido conduttore delle paure. Le note della musica si fanno gocce di liquore, scivolanti nel sensualismo del racconto e del raccontare. Fondamentale la presenza scenica, vocale e fisica, dell’attrice Vittoria Faro. È capace di rendere la componente sensistica del genere, puntualmente raccolta e vitalizzata nella fluidità del piano. É tramite esso che prende forma il farsi scostante del subconscio, nel suo reagire al mondo esterno. Con l’arte del gesto sottile, della mano minuta ma determinatrice, si dipingono suggestioni oscure, dall’intimo significato. Tra il riflesso sfuggente di un vetro e le luci del palco, si perdono le piccole imperfezione del lungo raccontare. Nell’elegante cornice del Teatro Due, TLab presenta un esperimento riuscito…. 
(Gabriele di DonFrancesco)

da Tribuna Italia 31.01.2015

POE#SUITE

RACCONTI PER VOCE E PIANO

Narrazione Vittoria Faro
Musica Raffaele Pallozzi
Cadenza e tonalità, rispetto delle pause, rimanere seduti in poltrona e lasciarsi condurre, sbirciare attraverso la serratura e vedere un mondo di maledettismi, di contorni cupi, ma totalmente umani. L’attrice e il pianista rendono così giustizia a Poe lo scrittore, spesso ricordato per i suoi racconti di fantasia tetri che di fantastico, però, hanno solo la trama, per il resto sono le sensazioni, la psiche umana, le note e le sfumature impercettibili e più inconsce che vanno a toccare. (Alessio Neroni e Erika Cofone)

 da Teatro.persinsala.it 04.02.2015

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